Cergnai - Origini geologiche
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De Bastiani da Cergnai





Cergnai Capitolo I - Origini geologiche e primi insediamenti umani

BREVI CENNI SULLA GEOLOGIA

E' usuale trovare, all'inizio dei testi di storia locale, una breve trattazione geologica in quanto importante per capire le influenze esercitate dagli eventi naturali sulle vicissitudini della storia dell'uomo. Anche in "CERGNAI SI RACCONTA" ci sembra opportuno seguire quest'impostazione dando alcune sommarie informazioni geologiche, nella speranza di stimolare, specie nei giovani, l'interesse ad approfondire, scoprire e conosce- re cose nuove dell'ambiente che ci circonda.

Le Alpi ed in particolare l'area dolomitica, che e il nostro orgoglio, costituiscono un ambiente di straordinaria bellezza, un paesaggio unico per l'armonia, la spettacolarità. Il privilegio di vivere in questo posto, certamente tra i piu belli dell'intero pianeta, ci deve spronare ad apprezzarlo, a rispettarlo ed a conservarlo nel migliore dei modi. Attraverseremo, comunque, velocemente l'argomento per non appesantire eccessivamente il testo e arriveremo quanto piu possibile vicini (geologicamente parlando) a dove ha inizio il nostro "CERGNAI SI RACCONTA".

E' opinione prevalente del mondo scientifico, che l'universo abbia avuto origine circa 15 miliardi di anni fa una apocalittica esplosione, comunemente nota con il nome di "BIG BANG", o grande esplosione, che ha segnato con i suoi effetti la straordinaria evoluzione, tuttora in corso, nella nostra galassia ed in particolare nel sistema solare.

Gli esseri viventi, partendo dalle forme piu primitive, hanno avuto una lenta, ma straordinaria, evoluzione fino alla comparsa dell'uomo che, cosciente di se stesso e protagonista del suo destino, ha dato una straordinaria accelerata alle trasformazioni, producendo sull'ambiente grandi modificazioni.
I tempi geologici sono difficili da immaginare: tanto per dare un'idea dell'enormità del tempo che e trascorso dal famoso "BIG BANG" ad oggi, immaginiamo di rappresentare questi 15 miliardi di anni con una linea lunga 1500 Km. Questo ultimo secolo di storia di Cergnai che stiamo per raccontare sarebbe rappresentato da un solo centimetro.

Al di là dei miti e delle innumerevoli leggende che cercano di spiegare la storia del nostro pianeta, e la Geologia la scienza che riesce meglio a studiare, interpretare e definire i tempi e i modi dell'evoluzione della terra e delle forme di vita, attraverso l' osservazione e la valutazione di dati concreti e di testimonianze certe conservate nelle rocce ed in particolare nei sedimenti. Questa lunga storia inizia con il progressivo e lento raffreddamento della terra e quindi con il consolidamento della superficie del globo, che ha determinato la separazione dei gas e dei liquidi. Questo processo di raffreddamento e stato accompagnato da una serie di reazioni forse influenzate anche dall'esterno (ad esempio con l'impatto di comete o altri corpi celesti) per arrivare al momento meraviglioso della comparsa delle forme primordiali di vita.

Questo momento e avvenuto oltre tre miliardi di anni fa ed e iniziata, inarrestabile, una straordinaria avventura che, con incredibile progressione, ha generato forme sempre piu complesse di vita partendo dalla comparsa degli invertebrati, 700 milioni di anni fa; dei pesci 450 milioni di anni fa; dei rettili circa 300 milioni di anni fa; dei mammiferi 200 milioni di anni fa e via via fino alla comparsa dell'uomo che può essere collocata tra i due e i tre milioni di anni fa.
Questi organismi hanno lasciato numerose tracce a testimonianza nelle rocce (fossili) permettendo una precisa cronistoria della terra, delle lente trasformazioni e degli innumerevoli cataclismi accaduti.
Le Alpi sono uno dei piu preziosi e straordinari siti per capire e ricostruire questa storia e in questo ambito le Dolomiti, le Prealpi ed il Vallone Bellunese sono una inesauribile miniera di dati e di informazioni per gli studiosi e gli appassionati. Le bellezze del territorio, la ricchezza dei reperti, ha attirato fin dall'inizio dei moderni studi di scienze naturali e moderna geologia una grande quantità di studiosi di tutto il mondo; sono quindi disponibili enormi quantità di pubblicazioni scientifiche e libri. Tuttora l'area bellunese può essere considerata una delle palestre piu importanti per gli studiosi della storia terrestre.

In un' area molto ridotta a distanze relativamente piccole, quasi come una straordinaria vetrine di museo, si trovano i terreni antichissimi del Paleozoico (570- 230 milioni di anni fa) come ad esempio nella vicina valle Imperina (di Agordo) e nel Comelico e, di seguito, tutta la sequenza completa di segmenti fino all'epoca attuale con pochi e brevi periodi di assenza di reperti documentali. Segue il Mesozoico (da 235 a 65 milioni di anni fa), è in questo periodo che il nostro territorio e quindi Cergnai faceva parte del grande oceano noto col mitico nome di "Tetide".
In questo oceano si sono depositati migliaia di metri di sedimenti, in prevalenza carbonatici, tra i quali la celeberrima Dolomia che forma le straordinarie montagne dolomitiche, forse le piu belle e famose del mondo. Al Mesozoico è seguita l'era Cenozoica o Terziario, iniziata circa 65 milioni di anni fa, fino a 2 -3 milioni di anni fa. Questa era è particolarmente rappresentata e sviluppata nella nostra zona con grandi accumuli di sedimenti arenacei e argillosi derivanti dallo smantellamento della nascente catena alpina.

La successiva era Quaternaria, iniziata 2 milioni di anni fa che arriva fino ai giorni nostri, e caratterizzata in questa zona da depositi continentali derivanti dall'azione erosiva delle acque di scorrimento superficiale e in modo predominante, dalla glaciazioni che a piu riprese con intervalli a clima temperato, hanno ricoperto l'area alpina e prealpina modellando in maniera sensibile il paesaggio e influenzando la vita vegetale e animale.
Se questa è la storia della formazione delle rocce affioranti nella nostra Terra, parallelamente avvengono enormi deformazioni della crosta terrestre con il sollevamento di catene montu6se e la formazione di oceani come effetto del movimento della crosta terrestre.
Questi inarrestabili movimenti sono oggi identificati dagli studiosi come "Tettonica a zolle", che vede la crosta terrestre divisa in grandi placche e micro-placche in continuo movimento. n sollevamento delle catene montuose avviene per lo scontro tra le placche e il periodo di maggior parossismo e sollevamento e noto come "Orogenesi". Cicli orogenetici imponenti hanno interessato e sono testimoniati nella nostra zona da vari sedimenti. Trattasi dell'Orogenesi Ercinica avvenuta circa 280 milioni di anni fa e della "Orogenesi Alpina" responsabile dell'attuale assetto delle nostre montagne. Questa orogenesi è iniziata 65 milioni di anni fa e con attività piu o meno intensa continua fino ai giorni nostri.

L'orogenesi alpina ha influenzato in maniera determinante l'assetto strutturale e il paesaggio con il sollevamento delle grandi pareti carbonatiche della catena alpina ed il riempimento delle depressioni con sedimenti detritici,che in particolare hanno dato luogo ai rilievi collinari del Vallone Bellunese e dell' Alpago. L'attuale e suggestivo aspetto dell'area dolomitica e alpina, è quindi il risultato di una infinità di coincidenze e fattori tra i quali sono stati determinanti l'effetto delle glaciazioni e della successiva opera di erosione e modellamento impressa dalle acque di scorrimento superficiale. L'insediamento abitato di Cergnai, situato suI fianco settentrionale del vallone bellunese, si trova in prossimità. della grande linea tettonica denominata "Linea di Belluno" o "Sovrascorrimento meridionale alpino" che marca il fronte del complesso sovrascorso rappresentato dalle montagne incombenti sulla valle, dalle imponenti pieghe con strati verticalizzati e dal paesaggio aspro e impervio.

La parte a valle del fronte alpino e costituita dai sedimenti arenacei ed argillosi che danno origine ad un paesaggio di tipo collinare a pieghe dolci, debolmente degradanti verso il corso del fiume Piave. La morfologia e la litologia di questa area con- sente la presenza di una vegetazione piu ricca e favorevole alle attività umane.
E interessante segnalare che a monte di Cergnai, in corrispondenza dei primi rilievi alpini, affiora una pregiata pietra nota come "Rosso ammonitico" sfruttata in varie epoche passate come pietra da costruzione in questa pietra si possono rinvenire impronte di ammoniti abbastanza frequenti e di notevole interesse.

Nei sedimenti del terziario affioranti nei dintorni di Cergnai, sono presenti bancate di arenarie glauconitiche grigio-verdastre ricche di fossili ben conservati che rappresentano importanti località fossilissere. Una" di queste si trova sulle sponde del torrente Veses presso il ponte a est di Cergnai, sulla strada per San Gregorio Nelle Alpi .
I prati e dolci declivi del paese di Cergnai sono costituiti da depositi fluvio-glaciali antichi collegati al ritiro della glaciazione Wurniana .
Le glaciazioni cui abbiamo fatto riferimento in precedenza e g1i altri fenomeni naturali come vento, acqua, terremoti, sono la causa che in misura piu o meno sensibile, hanno modificato e modellato i nostri monti, le nostre vallate, creando scenari di rara bellezza e grande suggestione. Anche se noi spesso occupati come siamo dai problemi di ogni giorno, alle volte ci dimentichiamo di guardare con occhi aperti e attenti e con animo disponibile l'ambiente che ci circonda e che tutto il mondo ci invidia.


la tavola geologica si riferisce alla zona di Cergnai ed è tratta da appunti di campagna del Dr. Traccanella (119 KByte)

INSEDIAMENTI UMANI


E difficile per non dire impossibile indicare con precisione una data certa di quando i nostri monti videro arrivare per la prima volta un essere umano.
La preistoria bellunese è praticamente inesistente; scarsi sono i rilevamenti paleolitici e neolitici. Con il ritrovamento di grande interesse avvenuto sulle montagne del Cadore nel 1986 dell'uomo di MONDEVAL, ed il successivo ritrovamento della mummia di SIMULAUN sulle montagne dell'Alto Adige nel 1991, si e via via consolidata l'opinione che gia 8000 anni fa i primi esseri umani vagassero in forma nomade ad alte quote sulle nostre montagne, vivendo di selvaggina.

Molto incerta appare invece la data in cui le nostre montagne si popolarono con insediamenti stabili. E' comunque opinione prevalente che gia circa 5000 anni fa i primi abitanti si fermarono, costruirono i primi ripari in legno, lavorarono le prime pietre, iniziarono a lavorare la terra. Anche dal recente convegno tenuto a Bolzano con esperti di varie nazioni, è emersa la convinzione che le Alpi Orientali siano state occupate da popolazioni residenti in epoche piu antiche di quanto finora ipotizzato. I primi abitanti esercitarono un'agricoltura molto semplice, prevalentemente di tipo spontaneo ed essenziale.

I primi lavori furono la costruzione di baite in legno per ripararsi dai rigori dell' inverno.
Ma è dal primo millennio avanti Cristo che si hanno piu numerosi ritrovamenti di presenze umane nella montagna bellunese. Il fatto forse piu importante che ha caratterizzato lo sviluppo delle nostre terre e la costruzione della strada Romana chiamata "Claudia Augusta Altinate", con percorso da Altino a Maia sul Danubio.
Tale via, con finalità prevalentemente militari, aveva uno sviluppo di circa 350 miglia. Fu ideata ed iniziata da DRUSO nel 15 avanti Cristo e completata dal figlio imperatore Claudio, da cui la strada prende il nome.
Nella nostra zona la strada proveniva da Nave di Mel, passava per Campo di Santa Giustina, lambiva la parte sud di Cergnai e proseguiva per Cesiomaggiore, Lamon, etc...

Questa importante via militare intersecava, vicino a Formegan, un' altra via di comunicazione: la "Feltre-Belluno"; è probabile che il punto di incrocio tra le due importanti vie di comunicazione sia stata la località BIVAI (da "BIVIO"). Appena completata l'opera principale (ed in molte zone anche contemporaneamente alla costruzione della strada), le autorità militari, che avevano grande autonomia dal potere centrale, iniziarono l'opera di sviluppo agricolo e di bonifica delle campagne ubicate nelle immediate vicinanze.
Costruirono strade secondarie, ponti, raccordi di collegamento con la modesta viabilità esistente.

Il sistema piu diffuso del mondo romano per la divisione dei territori in lotti da assegnare ai coloni era denominato "CENTURIAZIONE". Tale suddivisione era formata da una serie di vie parallele e perpendicolari, chiamate "Decumani" e "Cardi" che si incrociavano a 90 gradi . L'unita agrimensoria piu frequentemente usata dai Romani era la "Centuria" (da cui e poi derivato il termine "Centuriazione").

E bene soffermarsi brevemente su questo argomento, per capire il significato dei termini e quali dimensioni avessero le misure agricole dei Romani.
La centuria era un quadro di 20 actus di lato. Ogni actus misurava 120 piedi, di 29,6 cm attuali, il che significa che il lato della centuria misurava 710.4 m. L'actus misurava, quindi, 35.52 m. attuali,e veniva fatto corrispondere al tratto di aratura che i buoi riuscivano a fare in una spinta senza fermate intermedie.
Invece la superficie della centuria (504.668 mq attuali) era suddivisa in 200 iugera (da iugum = giogo di buoi), e veniva fatta corrispondere in origine alla quantita di terra che un paio di buoi riusciva ad arare in una giornata (ogni iugera misurava circa 2'523.34 mq).
Non è certa la consistenza di terreno che veniva assegnata ad ogni colono, secondo alcuni autori era di 2 iugere (poco piu di 5000 mq), per altri addirittura di 50 iugere (126.000 mq circa).
E' probabile che la quantita di terra variasse da zona a zona, a seconda della disponibilità delle aree da assegnare e degli abitanti che si pensava di insediare e a seconda se il presidio doveva avere carattere prevalentemente militare o di sviluppo agricolo.

Anche vasti territori del comune di Santa Giustina sono stati interessati da questa suddivisione , lo testimoniano almeno una decina di cippi confinari di centuriazione rinvenuti nel nostro comune, di cui alcuni anche a Cergnai o nelle immediate vicinanze ancora in sito (vedi Col della Regina a Castel).
La romanizzazione del territorio di Cergnai ebbe inizio con la costruzione della strada militare "Claudia Augusta", che porto' ad un rapido sviluppo di tutta la terra sita nelle vicinanze.

La data piu antica che menziona il paese di Cergnai la troviamo nel testo del Vecelio "I Castelli Feltrini", dove si afferma che "la famiglia Cergnaio ha fatto parlare di se fino dal 1096 poiché Prosdocinno da Cergnaio si reco con Giovanni da Vidor alla impresa di Gerusalemme"
"Essa (famiglia) provenne dalla villa dalla quale ha preso il nome e fu in cotesta villa molta ricca e padrona avendo case in fortezza con tarzi una delle quali sinora (1623) si vede in piedi".

Quindi nel 1096 Cergnai doveva essere gia un villaggio di una certa dimensione ed importanza. I fabbricati della nobil casa dei Cergnaio però si distinguevano certamente dagli altri fabbricati se Daniello Tamitano nel 17° secolo scrisse nella sua opera: "Non superbi edifici, e non chiari
"Monumenti splendor Cergnai presenta; "Ma gruppi sol di scarsi casolari
"E un tempio che leggiadro ormai diventa.

Dal punto di vista cartografico, si può ritenere che la prima carta geografica con indicato il nome di Cergnai sia quella di Giovanni Antonio Magini de11620. Da questa data in quasi in tutta la cartografia bellunese il nome di Cergnai è presente, il che sta a significare l'importanza che il paese ha sempre conservato anche nelle alterne vicende che travagliarono la tormentata terra bellunese. Gli insediamenti umani nelle montagne sopra il paese sono da considerare occasionali e temporanei.
Molte sono le "baite", le "casere" e le costruzioni piu o meno importanti in legno o in muratura, ma tutte presentano una caratteristica di provvisorietà. Esse servivano per l'alpeggio, non troppo sviluppato, per la fienagione, per la caccia, comunque sempre con utilizzo temporaneo ed occasionale.

Da quanto si può ancora rilevare le residenze stabili non hanno mai superato la quota dei 700 m sul livello del mare (Campel alto). Le cause possono essere molteplici:

  • Le nostre montagne sono da considerare geologicamente recenti e ripide, non si sono formati, quindi, quegli ampi e fertili spazi pianeggianti caratteristici di altre zone alpine che avrebbero favorito stabili insediamenti umani a quote pili alte.
  • La mancanza a nord di importanti ghiacciai perenni non ha permesso il formarsi di sorgenti in alta quota (abbondanti invece attorno ai 400/ 500 m di quota, esempio "Acque more").
  • Infine l'ampia valle del Piave con notevoli spazi facilmente coltivabili ha fatto si che le popolazioni si orientassero ad impiantare la loro residenza a quote più basse dove le difficoltà invernali erano inferiori, i commerci erano più fertili e il lavoro agricolo era meno faticoso.